PARISTORIA
“… fondamentale è stata la collaborazione del musicista Maurizio Puxeddu il quale ha creato gli effetti sonori e composto le musiche originali, che sostengono l’intero impianto scenico, realizzate seguendo l’evolversi dello spettacolo, interagendo con esso per far si che la creatività fosse in totale sintonia con le singole scene.”
Gianfranco Angei (regista)
Copyright © Maurizio Puxeddu (2002)
Note sulla musica
Il lavoro musicale per lo spettacolo PARISTORIA ha attinto a piene mani alla ricerca che svolgo in Sardegna (ormai da più di quindici anni) sugli strumenti musicali etnici della nostra cultura isolana. In questa ricerca due sono i filoni principali: il primo relativo al recupero della tradizione, il secondo basato sull’innovazione. Alcuni risultati, trovando una naturale sintonia col lavoro degli Actores Alidos, sono quindi affluiti nella realizzazione delle musiche necessarie allo spettacolo in questione.
Gli strumenti sardi, come d’altronde le mie musiche originali, non scordando l’accumulo di culture con le quali i sardi hanno avuto a che fare, aderiscono (non mi piace dire che si piegano) alle esigenze di scena, suggerendo risoluzioni o sottolineando magiche ambientazioni, coadiuvati da altri strumenti etnici del Mediterraneo e da strumenti elettronici: launeddas, sulittu, benas ‘e corru, tumbarinu ‘e Gavoi, triangulu, ischiglittos, pitiolus, crocorigas, darbuka, bendir, fisarmonica, pianoforte, flauti traverso, sintetizzatori, sono tutti gli strumenti utilizzati in questo lavoro.
E allora, incredibilmente, il suono de su sulittu, il flauto di canna della Sardegna, intessendo ricordi di melodie lontane, nella scena della Sartiglia, si fa sibilo e vento, oppure, per scelta, ma sembra quasi per suggestione scenica, nitrito di cavallo.
Le launeddas che nella tradizione suonano in “maggiore”, allegre e gioiose, per la scena del Duello e dell’Incontro amoroso, al fine di rendere l’atmosfera drammatica attraverso la “tonalità minore”, vengono modificate combinando “canne” diverse provenienti da cunzertu differenti.
Atmosfere da sogno anche per la Danza delle fiaccole dove su tumbarinu ‘e Gavoi , suonato con una tecnica non convenzionale (ovvero percuotendo la membrana di pelle con le dita), crea un tappeto sonoro, insieme a pianoforte e sintetizzatore, sul quale si appoggia la melodia di un flauto traverso dal suono soffioso.
La bena ‘e corru, nella scena della Danza rituale, disegna una semplice quanto efficace melodia dal sapore mediterraneo supportata da una forte ritmica percussiva, mentre, nella scena delle Donne sarde, solitaria, lancia dolorosi richiami.
Ma alcune volte la sapienza compositiva deve farsi da parte lasciando spazio ai rumori, agli effetti sonori. Il mestiere del musicista compositore diventa gioco di equilibrismo, una questione di gusto nella scelta dello spezzone di rumore ambientale da utilizzare, nel montaggio delle svariate registrazioni, tagliate ed incollate grazie al computer, sino a diventare ciò che all’ascolto ci sembra normale, non “lavorato”.
E’ stato divertente registrare i grilli a Sant’Isidoro, andando appositamente la notte ad intervistare questi simpatici animaletti, o le voci di bimbi, in un asilo infantile di Cagliari, ignari del loro debutto audio teatrale.
Maurizio Puxeddu (compositore)